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Ricavare acqua pulita dal letame di mucca: realtà alla Michigan State University

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Ricavare acqua pulita dal letame di mucca è possibile. Ci sono riusciti un gruppo di ricercatori della Michigan State University di East Lansing che 10 anni fa iniziarono a lavorare a un dispositivo in grado di ricavare acqua dagli escrementi delle vacche. Il sistema, che è ancora in fase di messa a punto e dovrebbe venire immesso sul mercato per la fine di quest’anno, è in grado di produrre acqua pulita che può quindi essere smaltita senza inquinare o, ancor meglio, utilizzata per irrigare i campi o per dissetare gli stessi animali. “Qui in Michigan abbiamo la tendenza a dare l’acqua per scontata – afferma Steve Safferman, ingegnere agrario della MSU -. Ma nella parte occidentale del Paese, per esempio, dove la siccità rimane un problema, l’accessibilità all’acqua pulita potrebbe fare la differenza tra un’azienda agricola funzionante e vitale e un’azienda costretta a chiuderei battenti”.

 

Gli studiosi della MSU spiegano che una mucca produce circa 10.000 litri di letame ogni anno, e che questo è formato per il 90% da acqua: attualmente il sistema separatore è in grado di ricavare 50 litri di acqua da 100 litri di letame. Ciò significa che una media azienda agricola composta da 179 mucche (stando ai dati del magazine specialistico Hoard’s Dairyman) accumula 1,79 milioni di litri di letame all’anno e potrebbe quindi essere in grado di produrre circa 900.000 litri di acqua. Il prossimo obiettivo, spiegano i ricercatori della MSU, sarà ottimizzare il funzionamento del dispositivo per aumentare l'”estrazione” di acqua da 50 a 65 litri ogni 100 litri di letame.

 

Secondo la US Environmental Protection Agency il letame non correttamente gestito può avere diversi effetti negativi sull’ambiente, dall’inquinamento dell’acqua con ripercussioni sulla salute umana, animale e vegetale, alla produzione di inquinamento atmosferico tramite la decomposizione dei rifiuti stessi. Il separatore, inventato 10 anni fa alla MSU, è attualmente in fase di sviluppo alla McLanahan Corp.

 

Foto: Unsplash

Miriam Cesta