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Sanità animale, IZS di Palermo nominato Centro di coordinamento scientifico Remesa

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La sede di Palermo dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sicilia è stata scelta come Centro di coordinamento scientifico e tecnico del Remesa (Réseau Méditerranéen de Santé Animale). Lo comunica il Ministero della Salute, precisando che la nomina è stata approvata dalla riunione dei Capi dei servizi veterinari dei paesi dell’area del Mediterraneo, durante la riunione che si è tenuta lo scorso 26 giugno al Cairo, sotto la co-presidenza di Egitto e Cipro.

Il Remesa è stato costituito dai paesi che si affacciano sul bacino del Mediterraneo per garantire la prevenzione coordinata e armonizzata delle malattie animali, emergenti o consolidate, allo scopo d’incrementare e salvaguardare lo stato di salute nell’area mediterranea. Il suo obiettivo è quello di rafforzare la collaborazione tra gli stati membri per migliorare la diagnostica precoce, la sorveglianza epidemiologica e la lotta alle principali malattie transfontaliere. Negli ultimi cinque anni si è occupato in modo specifico del controllo e della prevenzione delle malattie animali, con particolare attenzione a quelle che potrebbero avere un impatto pericoloso sull’economia dei paesi membri del Remesa.

Il Ministero della Salute evidenzia che l’Italia, dopo aver superato la forte resistenza di alcuni paesi concorrenti, è riuscita a ottenere che una sede operativa fosse situata presso l’IZS della Sicilia. Grazie a questo successo, la sede palermitana potrà “giovarsi di un contesto internazionale di altissimo livello grazie alla cooperazione di esperti nel settore della sanità animale provenienti dalle istituzioni scientifiche dei vari Stati Membri”. Nello specifico, il Centro di coordinamento si occuperà dello sviluppo delle attività individuate a livello strategico dai Capi dei servizi veterinari e dal Segretariato Fao/Oie del Remesa, dell’identificazione degli orientamenti strategici, della validazione dei piani di lavoro pluriennali e del controllo dei risultati.

Foto: © Sergey Nivens – Fotolia

red.