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Sistema controllo mangimi: i risultati delle attività 2017

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Anche nel 2017 l’Italia è stata il primo Paese membro per numero di segnalazioni inviate alla Commissione europea attraverso il “sistema di allerta rapido per alimenti e mangimi in ambito europeo (Rasff)”. Lo comunica il Ministero della Salute, precisando che questo sistema consente di notificare, in tempo reale, i rischi diretti e indiretti per la salute pubblica connessi ad alimenti, mangimi e materiali a contatto con gli alimenti e, pertanto, di adottare tempestivamente le opportune misure di salvaguardia.

Risultati dei controlli – Dalla relazione sul sistema Rasff relativa al 2017, redatta dalla Direzione Generale per l’igiene e la sicurezza degli alimenti e la nutrizione del Ministero, emerge che lo scorso anno sono state trasmesse 3.759 notifiche – un numero superiore rispetto alle 2.925 notifiche del 2016, alle 2.967 notifiche del 2015 e alle 3.097 notifiche del 2014. In particolare, rispetto al 2016 è stato registrato un incremento delle notifiche del 28%.

Primato italiano – Come già avviene da molti anni, l’Italia è il primo Paese membro per numero di segnalazioni inviate alla Commissione Europea: nel 2017 ha trasmesso 548 notifiche, pari al 14,6% del totale. Secondo il Ministero della Salute, questo dato conferma la particolare attenzione prestata dalle autorità di confine (Uffici del Ministero della Salute) e territoriali e dagli organi di polizia specializzati (NAS) alle attività di controllo nel settore della sicurezza alimentare. Il 42% delle notifiche Rasff si riferisce a respingimenti al confine.

Contaminanti microbiologici – Un elevato numero di notifiche, pari a 781, riguarda la presenza di salmonella (nel 2016 erano state 455, nel 2015 507, nel 2014 476 e nel 2013 482). In alcuni casi la salmonella è stata riscontrata insieme ad altri patogeni. Ci sono poi state numerose segnalazioni per istamina e diversi casi di sindrome sgombroide (45), seguiti dal ritrovamento di listeria monocytogenes e norovirus. Il norovirus in alcuni casi è stato anche collegato a episodi di tossinfezione alimentare.

Contaminanti chimici – I contaminanti chimici più frequentemente notificati attraverso il sistema Rasff sono le micotossine (583) e i residui di fitofarmaci (445), seguiti da metalli pesanti, additivi e coloranti, migrazioni da materiali e oggetti destinati a venire a contatto con gli alimenti e residui di farmaci veterinari. Le segnalazioni sui residui di fitofarmaci, in particolare, sono aumentate rispetto all’anno precedente e risultano collegate alla problematica fipronil in uova e ovoprodotti.

Altri contaminanti – Le altre irregolarità riguardano l’immissione sul mercato di corpi estranei, Novel Food non autorizzati e di Ogm non autorizzati. Inoltre, 165 segnalazioni riguardano la presenza di sostanze allergeniche non dichiarate in etichetta.

Origine delle merci – Per quanto riguarda i Paesi di origine dei prodotti che sono stati oggetto delle notifiche trasmesse dal Rasff, la relazione evidenzia che sono risultati irregolari 178 prodotti di origine italiana (nel 2016 erano 105). Il Paese che ha ricevuto il maggior numero di notifiche per prodotti non conformi è il Brasile, seguito dalla Turchia e dalla Cina. L’Italia si classifica al sesto posto per numero di notifiche ricevute.

n.c.