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Soia e mais, cresce la competitività di Brasile e Argentina

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Nel 2016 i produttori sudamericani di soia e mais metteranno a dura prova i competitor statunitensi. Grazie alla debolezza delle rispettive valute, Brasile e Argentina competeranno per ritagliarsi spazi di mercato sempre maggiori. Ad annunciarlo è la rivista specializzata in agricoltura Agweb, secondo cui il principale acquirente di soia continuerà a essere la Cina. Il paese asiatico, infatti, ha attuato un programma che gli ha permesso di diventare indipendente in materia di mais, a scapito della soia.

L’anno scorso la Cina ha importato 81 milioni di tonnellate di semi di soia. Secondo gli analisti, quest’anno dovrebbe comprarne 82,5 milioni di tonnellate. Tuttavia, se l’economia cinese dovesse subire un arretramento, la quantità importata potrebbe scendere fino a 79 milioni di tonnellate.

Il Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti (Usda) stima che la produzione argentina di soia dovrebbe raggiungere 58,5 milioni di tonnellate. Quella brasiliana, invece, dovrebbe mantenersi stabile intorno alle 100 milioni di tonnellate. Insieme i due paesi dovrebbero raccogliere 158,5 milioni di tonnellate di semi di soia, mentre gli Stati Uniti dovrebbero fermarsi a 106.95 milioni di tonnellate.

Per quanto riguarda il mais, l’Usda prevede che la produzione del cereale in Argentina dovrebbe attestarsi sui 27 milioni di tonnellate – soltanto il mese scorso le stime si fermavano a 25,6 milioni di tonnellate. Anche le previsioni per il raccolto in Brasile sono cresciute, passando da 84 milioni di tonnellate del mese precedente a 86,5 milioni di tonnellate. I due paesi sudamericani insieme dovrebbero raccogliere 111 milioni di tonnellate di mais in primavera. Si tratta di una quantità nettamente inferiore ai 345.49 milioni di tonnellate previsti negli Usa per il prossimo autunno, ma secondo gli analisti è indice di un buon raccolto.

 

Foto: Pixabay

redazione