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Stati Uniti, in aumento la produzione zootecnica

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Stime positive per la zootecnia statunitense. Secondo il Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti il numero di animali in produzione (indicati dall’unità di misura Gcau – Grain-consuming animal units) è stato incrementato di 0,24 milioni rispetto alle stime precedenti. Come indica l’ultimo report del 14 gennaio, la produzione zootecnica è valutata in 102,84 milioni di unità. Le stime per la scorsa stagione, il 2018/19, si fermano invece a 100,73 milioni.   

Gli esperti hanno anche diffuso i dati della produzione di carne per il 2019 e 2020. I numeri sono contenuti nel bollettino di gennaio Wasde-World Agricultural Supply and Demand Estimates. Rispetto al mese precedente la produzione di carne bianca e rossa è stata corretta al ribasso: in calo la produzione di carne suina e di tacchino, in aumento quella di manzo grazie all’aumento della macellazione nell’ultima fase del 2019. Per i polli la produzione è invariata mentre è stata ritoccata al rialzo la produzione di uova.

Nel 2020 per la produzione totale di carne è previsto un rialzo molto leggero. A gennaio si stima un buon aumento di pollame che compenserà la minore produzione di carne di manzo, maiale e tacchino. Per la carne rossa gli esperti si attendono un minor peso delle carcasse. La maggiore offerta di pollame manterrà i prezzi bassi mentre, sulla base di un calo produttivo e di una domanda in continuo recupero, le quotazioni della carne di tacchino saranno maggiori.

Cereali per mangimi cresce la domanda

Anche la domanda di cereali per mangimi è stata rivista al rialzo a gennaio. Si passa dai 144,1 milioni di tonnellate del mese precedente a 150,5 milioni di tonnellate di mais, sorgo, orzo, avena e grano per mangimi e residui. In particolare è in crescita la domanda di mais e sorgo mentre è in calo quella di orzo e grano. 

Il rialzo interessa anche il mercato globale, con la domanda di cereali per mangimi e residui a 865,4 milioni (+6,3 mil). A trascinare l’aumento sarà proprio la maggiore domanda di mangimi nel mercato interno statunitense. Nell’Unione Europea, però, questo mese vede la domanda ridursi in linea con le variazioni di produzione.

 

Foto: Pixabay

redazione