Home Attualità Zoonosi sotto i livelli pre-Covid. Salmonellosi la malattia più diffusa

Zoonosi sotto i livelli pre-Covid. Salmonellosi la malattia più diffusa

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foto pixabay

Zoonosi e focolai infettivi di origine alimentare in aumento, benché ancora inferiori ai livelli pre-pandemia. Rispetto all’anno precedente nel 2021 si è registrato un incremento generale: è quanto emerge dall’ultimo rapporto annuale sulle zoonosi «One Health» pubblicato dall’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) e dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc).

Il decremento generale dei casi di zoonosi e di focolai segnalati rispetto agli anni precedenti la pandemia è probabilmente collegato alle misure di controllo del Covid, ancora in vigore nel 2021. Tra le poche eccezioni figurano i casi di yersiniosi e quelli di focolai di listeriosi di origine alimentare, che hanno superato i livelli pre-pandemia.

Origine dei focolai

La causa più frequente dei focolai di origine alimentare è stata la Salmonella, che ha rappresentato il 19,3% (773) del totale dei focolai. Le fonti più comuni dei focolai di salmonellosi sono state uova, ovoprodotti e «alimenti misti», ossia composti da vari ingredienti.

Il numero di focolai causati da Listeria monocytogenes (23) è stato il più alto mai registrato: l’incremento è probabilmente riconducibile a un maggiore ricorso alle tecniche di sequenziamento dell’intero genoma, che permettono una migliore individuazione e definizione dei focolai da parte degli esperti.

Nel rapporto figurano anche i casi complessivi di malattie zoonotiche segnalati che non sono necessariamente collegati a focolai. La campilobatteriosi rimane la zoonosi più frequente, per la quale si registra un aumento che porta a 127 840 i casi segnalati rispetto ai 120 946 del 2020 (la carne di pollo e di tacchino risultano essere la fonte più comune). Al secondo posto si attesta la salmonellosi che ha colpito 60 050 persone rispetto alle 52 702 del 2020. Seguono, tra le malattie zoonotiche comunemente segnalate, la yersiniosi (6 789 casi), le infezioni da E. coli produttore della tossina Shiga (6 084) e la listeriosi (2 183).

Foto: fonte Pixabay