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14 milioni di euro alla filiera del mais

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Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della revisione del ‘Fondo per la competitività delle filiere’ vengono stanziati ulteriori 14 milioni di euro per il prossimo triennio per la maiscoltura italiana.

A partire dalla campagna di commercializzazione 2020, con l’incentivo previsto dal decreto 03/04/2020 che prevedeva l’istituzione del fondo per la competitività delle filiere da parte del ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali ed in parte grazie anche alle premialità derivanti dall’‘Accordo Quadro per il mais da granella di filiera italiana certificata, i produttori italiani di mais hanno potuto percepire premialità aggiuntive rispetto al normale prezzo di mercato per il prodotto raccolto.

Nello specifico, i produttori maidicoli e gli altri portatori di interesse coinvolti hanno accolto con favore il regime di sostegno del Fondo Filiere, previsto dalla Legge di Bilancio 2020 con cui si è fatto un ampio ricorso allo strumento dei contratti di filiera, perseguendo così il duplice obiettivo di regolarizzare il mercato e migliorare la qualità delle produzioni.

Nel corso del 2020, la superficie contrattualizzata in impegni triennali è stata pari a 107.943 ettari, pari a circa il 20% della superficie mediamente investita a granella a livello nazionale. In base ai dati provvisori ad oggi elaborati per il 2020, la dotazione finanziaria disponibile pari a 8 milioni di euro è stata completamente utilizzata, nonostante il supplemento di risorse messe a disposizione.

Il 31 marzo con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della revisione del ‘Fondo per la competitività delle filiere’, sono stati stanziati altri 14 milioni di euro aggiuntivi per il sostegno alla filiera del mais.

Così oggi le risorse disponibili sul Fondo per la competitività della filiera maidicola italiana ammontano, per l’anno 2021, a 10 milioni di euro (rispetto ai 6 milioni di euro inizialmente previsti). Sì è inoltre estesa, come richiesto, anche agli anni 2022 e 2023 la misura con una dotazione annua di 5 milioni di euro.

Tale risultato, conseguito grazie all’accoglimento delle indicazioni del Piano Nazionale del Settore, ha fornito delle prime risposte (che dovranno comunque essere ulteriormente sviluppate) riguardo alle necessità e opportunità di passare per il mais italiano da commodity a specialty, promuovere contratti di filiera e attivare un processo di informazione sul ruolo del mais con il fine di migliorarne l’immagine presso i consumatori.

Un buon passo in avanti.

Per rispondere anche all’attuale emergenza nell’approvvigionamento del prodotto sarà comunque essenziale proseguire nel progressivo aumento della dotazione finanziaria per i contratti di filiera prevedendo, tra l’altro, l’eliminazione del vincolo dei 50 ha e dei pagamenti de minimis (cioè il limite dell’importo massimo di 25.000 euro nell’arco di tre esercizi finanziari).

di Cesare Soldi – presidente di AMI-Associazione Maiscoltori Italiani