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Alimentazione: il consumo di proteine animali è destinato a crescere

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Destinare parte dei prodotti dell’agricoltura al settore mangimistico non mette a rischio le risorse alimentari a disposizione di una popolazione mondiale in continua espansione, anzi. L’aumento degli abitanti del pianeta innalzerà sempre di più anche la richiesta di proteine animali, motivo per cui destinare parte dei prodotti agricoli all’alimentazione animale aiuterà a sfamare il mondo. A dimostrarlo sono le analisi condotte dagli esperti del Council of Agricultural Science and Technology (CAST), che con il loro studio “Animal Feed Versus Human Food: Challenges and Opportunities in Sustaining Animal Agriculture Toward 2050” riportano la loro attenzione sul ruolo fondamentale giocato dall’allevamento nella ricerca di strategie per garantire cibo a tutti gli abitanti del pianeta.

 

“C’è la percezione che se diamo da mangiare mais agli animali o se alleviamo bestiame sottraiamo risorse alle persone affamate”, spiega Jude Capper, responsabile dello studio. “La nostra sfida più grande, che si tratti di manzo, latticini, pollo o maiale, è riuscire a aumentare la produzione mantenendo allo stesso tempo una responsabilità ambientale, un’accettabilità sociale e una fattibilità economica”.

 

Secondo lo studio Paesi in via di Sviluppo come la Cina e l’India avranno redditi pro capite sempre maggiori e, spiega Helen Jensen, coautore dello studio, “quando le entrate economiche aumentano le persone chiedono più alimenti di origine animale”. “In un modo o nell’altro – prosegue l’esperta, docente di economia all’Iowa State University – dobbiamo capire come dare da mangiare a molte più persone, e dobbiamo farlo in un contesto di entrate in aumento”.

 

La richiesta di prodotti di origine animale sarà diversa in differenti aree del pianeta. In Medio Oriente, ad esempio, non c’è richiesta di carne suina, mentre in India non si mangiano le carni bovine, ma il settore lattiero-caseario è in continua espansione. “Ci sono molte differenze nel tipo di animali che rispondono alle richieste – sottolinea Jensen – e con l’aumento dei redditi nei Paesi in via di Sviluppo ne vedremo ancora di più. Penso che un esempio molto buono sia quello della Cina, dove assistiamo a una maggiore produzione domestica di suini, la cui carne è una delle preferite in questo paese”. Le previsioni parlano, però, di un aumento anche nella produzione e nei consumi di pesce e di carne avicola. Destinare risorse agricole alla mangimistica non sarà quindi solo inevitabile, ma risponderà anche alle esigenze di un pianeta più affollato.

 

Foto: Pixabay

Silvia Soligon