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Aumentati a settembre i prezzi dei prodotti agricoli

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Anche a settembre i mercati agricoli hanno mantenuto un trend positivo, confermando l’andamento favorevole di agosto. È quanto emerge dall’analisi effettuata dall’Ismea (Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare), secondo cui l’Indice dei prezzi agricoli alla produzione ha raggiunto un valore di 122,1, registrando un aumento dell’8,6% rispetto ad agosto e del 10,1% rispetto al mese di settembre 2014.

L’Indice “core” elaborato dall’Istituto – che esclude dal calcolo i prodotti ortofrutticoli, che rappresentano le componenti meno stabili del mercato – ha raggiunto quota 116,1, confermando una dinamica mensile in ascesa (+0,5%). Il confronto con il dato relativo al settembre 2014 resta invece negativo: si registra un meno 0,5%, anche se in forte attenuazione rispetto al -3,3% di agosto.

Per quanto riguarda il comparto zootecnico, a settembre il mercato ha evidenziato un’accelerazione del 2,2%, grazie all’aumento del bestiame vivo (+4,3% in media), parzialmente riassorbito da un’ulteriore contrazione dello 0,3% dei prezzi dei prodotti lattiero-caseari.

Nel settore dei prodotti vegetali, l’incremento mensile dei prezzi del 16,3% riflette principalmente il forte aumento delle quotazioni degli ortaggi di stagione, pari al 49,9%. Appare positiva anche la dinamica dei prezzi della frutta (+9,1%) e, seppure marginalmente, quella dei vini (+0,3%). Registrano, invece, una variazione negativa i prezzi dei cereali (-5,5%), dei semi di soia (-13,6%) e degli oli di oliva (-0,8%).

Su base annua, la tendenza complessiva si conferma al rialzo (+10,1%), per l’effetto combinato dell’ascesa dei listini del comparto vegetale (+25,1% rispetto a settembre 2014) e del deprezzamento dei prodotti zootecnici (-3%). Come rilevato ad agosto, i forti rincari degli ortaggi (+74,2%), degli oli di oliva (+43,8%) e della frutta (+14,8%) spiegano, ancora una volta, l’inflazione dell’intero aggregato delle coltivazioni. Viene confermata, invece, la tendenza negativa dei vini (-3%) e delle colture industriali (-9,8%). Su base annua spunta invece un più 1,5% per l’indice dei prezzi del comparto cerealicolo.

Nell’ambito zootecnico, al 3,6% di aumento tendenziale del bestiame vivo si contrappone la flessione dell’8,7% dei lattiero-caseari. Infine, l’Ismea precisa che a settembre la variazione acquisita dei prezzi agricoli per l’intera annata 2015 è pari al 3,2%. La variazione calcolata a partire dall’Indice core, resta invece negativa segnalando un meno 3%.

 

Foto: Pixabay

redazione