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Benessere animale, innovazione e brexit: i temi del 2016

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Secondo il rapporto: “State of the global animal feed industry 2016” pubblicato da Feed Navigator, tra gli argomenti che hanno interessato maggiormente gli operatori del comparto mangimistico nel 2016, ci sono il benessere animale, la disinformazione dei consumatori, la ricerca di innovazioni e le ricadute della Brexit. Ecco nel dettaglio cosa pensano 282 esponenti dell’industria mangimistica.

Benessere animale – il 73% degli intervistati ritiene importante il benessere degli animali. Tuttavia, il 65% reputa che la normativa europea sulla sanità animale stia ostacolando la crescita del settore zootecnico in alcuni paesi dell’Unione Europea. A preoccupare è soprattutto l’influenza esercitata dai consumatori, che non sempre è fondata su conoscenze corrette. “Tutto il settore risente della cattiva informazione dei consumatori” osserva uno degli intervistati. A questo proposito, Henk Flipsen, direttore del Dutch feed trade group, lo scorso maggio ha dichiarato a Feed Navigator che la crisi economica del settore suinicolo olandese è stata causata dal boicottaggio russo, dai prezzi bassi a livello internazionale e dagli elevati costi sostenuti per rispettare misure dirette a tutelare l’ambiente e il benessere degli animali, che non sono in vigore in altri paesi europei. “Alcune di queste politiche di welfare sono politicamente motivate, con l’obiettivo di soddisfare le aspettative non realistiche dei consumatori – ha osservatio Flipsen -, e si basano anche su un ordine del giorno che mira a porre fine alla suinicoltura intensiva nei Paesi Bassi”.

Innovazione – Il 70% degli intervistati (circa il 12% in più rispetto allo scorso anno) ha dichiarato che la sua azienda intende investire maggiormente nel settore ricerca e sviluppo. Tuttavia, il 68% ha ammesso che i clienti si mostrano più interessati ad acquistare mangimi a prezzi convenienti piuttosto che ad acquisire prodotti innovativi. Alcuni intervistati hanno affermato di essere stati indotti a puntare sulla ricerca di nuovi prodotti dal calo del prezzo del latte, mentre altri si sono lamentati per le pratiche burocratiche che impongono tempi lunghi per la registrazione delle innovazioni.

Brexit – Secondo molti intervistati, la Brexit potrebbe avere ricadute negative per il settore zootecnico e per il comparto mangimistico. Preoccupa, soprattutto, la possibilità che l’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea possa ridurre le opportunità d’investimento nell’Eurozona e l’impatto delle fluttuazioni monetarie sull’acquisto di nuove attrezzature.

 

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Foto: © branex – Fotolia.com

redazione