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Cereali e semi oleosi, negli Stati Uniti regna l’incertezza dei prezzi

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Il mercato dei cereali e dei semi oleosi ha reagito positivamente ai miglioramenti delle condizioni di siccità registrate nello scorso mese negli Stati Uniti. A svelarlo è il rapporto “Subpar Economic Growth, Drought Relief, and Upbeat Crop Prospects” di CoBank, banca cooperativa che serve diverse aziende agricole statunitensi. Tuttavia, saranno necessarie piogge tempestive e condizioni favorevoli perché le colture della stagione 2013-2014 possano raggiungere il loro pieno potenziale. Il clima continuerà a giocare un ruolo importante nello sviluppo delle colture invernale e nel momento in cui inizieranno i lavori per la semina di mais e soia.

 

 

Il rapporto sulle scorte dell’USDA (il dipartimento dell’agricoltura statunitense) del 28 marzo scorso tendeva decisamente al ribasso e le sue stime superavano le stime medie per il commercio del mais, della soia e del grano. Non solo, le scorte derivanti dai raccolti degli anni passati sono attese scendere al di sotto i livelli più bassi mai registrati (quello del 1995-96 per il mais e quello del 1964-65 per la soia). Secondo questa indagine questa primavera saranno 231 milioni gli ettari seminati a mais, soia e frumento, un’area leggermente superiore rispetto al record stabilito lo scorso anno. Tuttavia, la superficie totale coltivata a livello nazionale sarà leggermente al di sotto di quella coltivata lo scorso anno e le continue condizioni di siccità hanno generato un livello di incertezza elevato. Di conseguenza, i mercati agricoli dovranno barcamenarsi tra la reale scarsità di scorte e la speranza che i raccolti futuri saranno abbondanti. Il range dei prezzi rimarrà, quindi, insolitamente ampio.

 

 Foto: Pixabay

red.