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Cina rifiuta mais ogm prodotto negli Usa:scoppia caso commerciale

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Una grande quantità di mais geneticamente modificato proveniente dagli gli Stati Uniti rimasta invenduta: è questo l’esito del rifiuto, da parte della Cina, all’acquisto del mais Viptera (noto anche come Mir 162) prodotto negli Usa. La Syngenta, azienda leader nell’agricoltura sostenibile attraverso ricerca e tecnologie innovative a livello mondiale, dovrà faticare non poco per smaltire tutta la produzione rifiutata dai cinesi. A parlare dell’accaduto è il segretario dell’Agricoltura statunitense Tom Vilsack.

 

Da novembre a oggi le autorità cinesi hanno respinto circa 600.000 tonnellate di mais prodotto negli Stati Uniti perché contengono il mais geneticamente modificato noto Mir 162, che non rientra tra le varietà gm che hanno il permesso di entrare nei confini cinesi. Approvato negli Usa nel 2010, il mais Viptera viene regolarmente utilizzato negli stessi Stati Uniti, in Argentina e in Brasile da tre anni.

 

Vilsack, che ha incontrato i funzionari del governo cinese nel mese di dicembre, spiega che il processo di regolamentazione cinese per l’ingresso di colture Ogm nel Paese non è “maturo” come quello degli Stati Uniti: “Abbiamo lavorato con i cinesi per cercare di far sì che le loro regole fossero più tolleranti con le nuove biotecnologie”, ha spiegato.

 

Il Segretario statunitense dell’Agricoltura ha anche spiegato che si era capito che a causa del mais Viptera tra la Syngenta e la Cina si era creato un problema, ma che la speranza era che si sarebbe risolto nel breve termine dal momento che la stessa Cina ha recentemente mostrato apertura verso altri prodotti a base di soia e mais, consentendone l’ingresso nel Paese.

 

Foto: Pixabay

m.c.