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Ismea: “Imprenditori pessimisti oggi più del periodo Covid”

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Prevale il pessimismo tra gli imprenditori agricoli. L’indice clima di fiducia dell’agricoltura elaborato da Ismea registra, nel primo sondaggio trimestrale del 2022, un calo di 18,4 punti rispetto al trimestre precedente e di 5,9 punti rispetto a un anno fa.

L’indice del clima fiducia dell’agricoltura si colloca su un valore di -10,6, in un intervallo compreso tra -100 e +100. L’indicatore è sintesi delle opinioni degli operatori sull’andamento degli affari correnti e di quelli futuri, in un orizzonte di 2-3 anni.

Per tutte le filiere si conferma una grossa preoccupazione per la situazione dei costi correnti, indicata dalla stragrande maggioranza degli intervistati un elemento di forte difficoltà gestionale nel primo trimestre. Forte attenzione viene posta all’aumento atteso dei costi energetici nel 2022, ma anche all’innalzamento dei prezzi delle materie prime (agricole e non) e alle difficoltà di approvvigionamento delle stesse, compresi i materiali per il confezionamento dei prodotti (carta, cartone, vetro, ecc.). Non da ultimo permangono, anche se passano in secondo piano rispetto alle indagini dei trimestri precedenti, le preoccupazioni degli imprenditori agricoli legate alla crescente instabilità delle condizioni meteorologiche.

Evoluzione dell’indice e delle sue componenti

Da parte delle imprese agricole intervistate durante il primo trimestre 2022 peggiora la percezione sugli affari correnti e sulle prospettive future, ma soprattutto la valutazione della situazione corrente perde punti sia rispetto al trimestre precedente (-24,4) che rispetto al primo trimestre del 2021 (-10,8).

L’indice del clima fiducia agricolo scende al di sotto del valore del primo e del secondo trimestre del 2020, cioè all’esordio del Covid-19, interrompendo bruscamente il progressivo e rilevante recupero osservato nel 2021.

L’indice a livello settoriale

Se rispetto al trimestre precedente il calo di fiducia è trasversale a tutti i settori, il livello è molto negativo per i settori zootecnici (carne e latte), i seminativi e l’olio d’oliva, mentre resta in terreno positivo per la vitivinicoltura e le altre coltivazioni legnose. Sono le imprese del Nord-Ovest a registrare l’indice di clima di fiducia più basso, con la zootecnia da carne che fa registrare un vero e proprio crollo dell’indicatore (-25,3, con una riduzione di 31 punti rispetto a fine ’21).