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Ismea, resta difficile la situazione delle produzioni zootecniche

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Resta difficile la situazione delle produzioni zootecniche sul mercato italiano. È quanto emerge dall’Overview pubblicata dall’Ismea (Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare), che ogni settimana analizza l’andamento dei mercati agroalimentari. Nel settore suinicolo nazionale persiste un eccesso di offerta a fronte di una domanda stagnante, anche per la presenza di prodotto estero, soprattutto tedesco, proposto a prezzi fortemente competitivi. I listini nazionali potrebbero quindi accusare ulteriori flessioni sia per i capi vivi che per i principali tagli industriali. Anche nel comparto bovino sono previsti ribassi per i tagli meno pregiati (quarti anteriori e mezzene), per la presenza sempre più pressante di carni estere. Le macellazioni procedono a ritmi lenti sebbene l’offerta si trovi nel periodo di picco massimo. Per quanto riguarda i ristalli, invece, le attese sono di ulteriori rincari per i broutard francesi, la cui offerta risulta particolarmente limitata. Nel segmento delle carni bianche si prevedono rialzi nei listini di polli e tacchini, grazie ad una domanda vivace, allineata alle attese di periodo degli operatori; potrebbero invece registrare ulteriori flessioni le quotazioni dei conigli e delle uova, in ragione di un’offerta abbondante.

Riguardo il settore dei prodotti lattiero-caseari, il mercato dei grana rimane in una situazione di attesa, a fronte di una buona tenuta dell’export e di una contrazione della produzione nazionale (Grana padano in calo del 3% nei primi quattro mesi del 2015). Situazione difficile per le materie grasse, per le quali, dopo la forte flessione della scorsa settimana (meno 15-20 centesimi per il burro), sono previsti ulteriori cedimenti. Il mercato internazionale risulta, infatti, penalizzato dal calo della domanda cinese (nel primo trimestre, su base annua: burro -46%; latte intero in polvere -50%) e da una produzione di latte australiana e neozelandese che si conferma superiore alle attese.

Previsti ulteriori ribassi per frumenti, mais, orzo e soia. Le ultime stime dell’International Grains Council prevedono per la campagna 2015-1016 del granturco, una flessione delle produzioni (del 4% a livello mondiale; del 10% nell’Ue), che dovrebbero comunque rimanere superiori ai livelli medi degli ultimi 5 anni. Sostanzialmente stabile, infine, il mercato del riso, in un contesto più dinamico di quello dello scorso anno, come confermato dagli ultimi dati dell’Ente nazionale Risi (la quantità assorbita dal mercato è pari all’83% del prodotto nazionale disponibile, in aumento sul livello del 2014).

L’offerta nazionale di fragole, caratterizzata da un’elevata quantità e un buon profilo qualitativo, viene premiata dal mercato con prezzi soddisfacenti.  Secondo l’Istituto, il successo nella vendita di fragole è merito della minore pressione del prodotto spagnolo, e, inoltre, del ritardo di maturazione delle ciliegie, causato dalle basse temperature delle scorse settimane.

Per quanto riguarda il mercato frutticolo, l’Ismea registra un buon avvio di campagna per le angurie. Riscontri positivi anche per il melone, le cui quotazioni, sebbene in lieve flessione sulle settimane precedenti, dovrebbero rimanere più elevate di quelle dell’anno scorso. Le quotazioni di mele, pere e kiwi non dovrebbero, invece, registrare variazioni di rilievo.

L’Istituto rileva che l’aumento delle temperature degli ultimi giorni sta favorendo l’offerta di zucchine, pomodori, melanzane e asparagi. A fronte di una buona domanda, questi ortaggi verranno scambiati a prezzi più contenuti. Per la patata novella del Salento, le cui superfici investite si sono contratte del 15% rispetto all’anno scorso, le quotazioni dovrebbero mantenersi su livelli superiori rispetto alla scorsa campagna, come anche nel caso del fagiolino del salernitano.

 

Foto: Pixabay

n.c.