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L’India dà il via libera alla sperimentazione in campo di 200 varietà biotecnologiche

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È una rivoluzione agricola che punta a superare la rivoluzione verde del secondo dopoguerra quella annunciata dal ministro dell’Agricoltura indiano Sharad Pawar. Il ministro ha infatti annunciato di voler autorizzare la sperimentazione in campo di oltre 200 colture transgeniche in attesa del via libera da parte delle autorità.

L’accelerazione riguarda numerose varietà come riso, grano, sorgo, arachidi, mais, patate, pomodori, cavoli, cavolfiori, melanzane, angurie, senape e canna da zucchero. Si tratta di varietà che hanno già ottenuto l’avvallo del Comitato di valutazione per l’ingegneria genetica, l’ente regolatorio indiano deputato ai controlli nel settore delle biotecnologie.

L’India è il secondo Paese più popoloso del mondo, con 1,3 miliardi di abitanti, e sta vivendo una stagione di grande fermento dal punto di vista degli investimenti in campo tecnologico, con settore di punta come informatica e ingegneria. Adesso il salto potrebbe verificarsi anche nei campi. Milioni di dollari in ricerca sono stati già investiti dalle grandi compagnie attive nel campo delle biotecnologie verdi, che hanno accolto entusiasticamente i nuovi orizzonti. “La ricerca in agricoltura è un processo intensivo pluriennale – ha commentato il portavoce della Monsanto -. Il timing delle decisioni rispetto alle sperimentazioni è critico data la natura stagionale delle produzioni e la dipendenza dai monsoni”.

L’inizio delle sperimentazioni è previsto nella prossima stagione, anche se l’improvvisa svolta del governo indiano ha accentuato la frattura tra le aziende e le organizzazioni non governative contrarie all’ingresso delle coltivazioni biotech nei campi del Paese.

 

Foto: © beerfan – Fotolia.com

 

Redazione