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Latte, miele, succhi e marmellate: accordo tra Parlamento Europeo e Consiglio

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La Commissione Europea ha accolto con favore l’accordo politico raggiunto i primi di febbraio dal Parlamento e dal Consiglio Europei per rivedere e rafforzare gli attuali standard di commercializzazione applicabili al miele, ai succhi di frutta, alle marmellate e al latte. Lo riferisce la stessa Commissione in un brief con la stampa.

Le cosiddette Direttive per la colazione stabiliscono regole comuni sulla composizione, i nomi commerciali, l’etichettatura e la presentazione di questi prodotti per garantire la libera circolazione nel mercato interno e aiutare i consumatori a fare scelte informate. I co-legislatori hanno inoltre dato mandato alla Commissione di valutare, nei prossimi tre anni, i modi per informare i consumatori sull’origine dei frutti utilizzati nella produzione di succhi di frutta e marmellate.

L’accordo politico raggiunto dal Parlamento Europeo, dal Consiglio e dalla Commissione è ora soggetto ad approvazione formale: dall’entrata in vigore, 20 giorni dopo la pubblicazione del testo definitivo, gli Stati membri avranno 18 mesi per trasporre le nuove disposizioni in legge nazionale e altri 6 mesi prima che esse si applichino in tutta l’Unione.

Le Direttive riviste concordate dai co-legislatori introdurranno diversi cambiamenti.

Etichettatura obbligatoria dell’origine per il miele

I Paesi di origine nelle miscele di miele dovranno comparire sull’etichetta in ordine decrescente in base alla percentuale di ciascuna origine. Gli Stati membri avranno la flessibilità di richiedere le percentuali alle quattro maggiori percentuali quando rappresentano più del 50% della miscela. Sarà inoltre possibile stabilire metodi armonizzati di analisi per rilevare l’adulterazione del miele con lo zucchero e una metodologia uniforme per tracciare l’origine del miele, oltre a criteri per accertare che il miele non sia surriscaldato al momento della vendita al consumatore finale. Una piattaforma sarà istituita per consigliare la Commissione su tali questioni.

Innovazione e opportunità di mercato per i succhi di frutta

Tre nuove categorie diventeranno disponibili: “succhi di frutta a ridotto contenuto di zuccheri”, “succhi di frutta a ridotto contenuto di zuccheri concentrati” e “succhi di frutta concentrati a ridotto contenuto di zuccheri”. In questo modo i consumatori possono scegliere un succo con almeno il 30% di zuccheri in meno. Sarà possibile indicare sull’etichetta dei succhi di frutta che “i succhi di frutta contengono solo zuccheri naturalmente presenti” per chiarire che, contrariamente ai nettari di frutta, i succhi di frutta non possono contenere zuccheri aggiunti.

Aumento obbligatorio del contenuto di frutta nelle marmellate

Un aumento del contenuto minimo di frutta nelle marmellate (da 350 a 450 grammi per chilo) e nelle extra-marmellate (da 450 a 500 grammi per chilo) migliorerà la qualità minima e ridurrà il contenuto di zuccheri di questi prodotti per i consumatori dell’UE. Gli Stati membri potranno autorizzare il termine “marmellata” come sinonimo di “confettura”, tenendo conto del nome comunemente usato localmente per questi prodotti. Il termine “marmellata” era autorizzato fino ad ora solo per le marmellate di agrumi.

Etichettatura semplificata per il latte

Sarà eliminata la distinzione tra “evaporato” e “condensato”, in linea con lo standard del Codex Alimentarius e sarà anche autorizzato il latte deidratato privo di lattosio.