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Nitrati e azoto, stimatol’impatto ambientale della fertilizzazione

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Il processo di conversione dei nitrati contenuti nei fertilizzanti in azoto gassoso – noto come denitrificazione – consente di rimuovere dal terreno il 15% dell’azoto che viene utilizzato per concimare i prati. A dare per la prima volta una stima precisa dell’impatto ambientale dell’uso dei fertilizzanti nelle distese erbose è uno studio della Cornell University di Ithaca e del Cary Institute of Ecosystem Studies di Millbrook (Stati Uniti),  pubblicato dal Journal of Environmental Quality.

L’azoto presente nei fertilizzanti può passare dal terreno alle acque, inquinando l’ecosistema. Il problema non riguarda solo i campi coltivati: anche la concimazione dei prati potrebbe portare lo stesso rischio. Tuttavia, fino ad oggi nessuno studio era riuscito a quantificare il processo di denitrificazione nei terreni coperti da distese erbose. L’applicazione delle nuove tecnologie ha permesso ai ricercatori statunitensi di venire a capo del problema, stabilendo che la maggior parte dell’azoto perso attraverso la denitrificazione si disperde nell’atmosfera sotto forma di azoto gassoso.

I ricercatori non escludono, però, che parte del fertilizzante venga convertito in ossido nitroso, un gas serra più dannoso dell’anidride carbonica. E avvertono: l’uso continuo di quantità eccessive di fertilizzanti potrebbe saturare il suolo, promuovendo il passaggio dell’azoto nelle acque.

 

Foto: Pixabay

s.s.