Home Ricerca Semi o biomassa? Ecco igeni che decidono il destinodelle coltivazioni di sorgo

Semi o biomassa? Ecco igeni che decidono il destinodelle coltivazioni di sorgo

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I ricercatori della Texas AgriLife Research (Stati Uniti) hanno scoperto i meccanismi genetici che, ritardando la fioritura del sorgo, permettono di ottenere piante più alte e con più foglie da utilizzare nella produzione di bioenergia. A darne notizia è uno studio apparso su Proceedings of the National Academy of Sciences, in cui è stato identificato un gene, Ma4-1, che, se inattivato, causa la fioritura precoce del sorgo. “Ma quando il gene è attivo la pianta fiorisce in ritardo – spiega John Mullet, biochimico dell’AgriLife Research –. Vogliamo impedire alle piante di fiorire in modo che accumulino più biomassa possibile per la produzione di bioenergia e biocarburanti”.

Il gene appartiene a un gruppo di 4 fattori – denominati da Ma1 a Ma4 – che controllano la fioritura del sorgo. “Abbiamo scoperto come l’orologio biologico della pianta e le ore di luce coregolano l’espressione del gene Ma1 chiamato PRR37 per sintonizzare in modo preciso la fioritura in diverse condizioni – prosegue Mullet -. Ora i coltivatori potranno utilizzare un marcatore molecolare per pianificare la generazione di un sorgo ibrido che fiorisca nel momento più adatto, accelerando, così, l’ottenimento di piante con elevate rese in termini di semi, zuccheri ed energia”.

Secondo gli autori la presenza di forma attive di questi e altri geni coinvolti nelle stesse vie biochimiche può posticipare la fioritura anche di 200 giorni, contro i 60 giorni normalmente richiesti dalle varietà coltivate per la produzione di semi. “E’ una differenza enorme”, spiega Rebecca Murphy, coautrice della ricerca, sottolineando che queste piante, a dispetto di una dimensione standard di 1 metro, possono raggiungere in 90 giorni un’altezza di circa 32 metri.

 

Foto: Pixabay

Silvia Soligon