Il Consiglio Internazionale dei Cereali (IGC) ha aggiornato le sue previsioni sul bilancio globale di cereali e oli vegetali per il 2024/25, evidenziando un quadro di tensione crescente tra domanda e offerta. La produzione mondiale di cereali totali, comprendenti grano e cereali grossolani, riporta l’IGC in una nota ufficiale, è stimata a 2.311 milioni di tonnellate (Mt), con una riduzione di 4 tonnellate metriche (Mt) rispetto alle stime precedenti, principalmente a causa di una revisione al ribasso delle rese di orzo e grano. Nel frattempo, il consumo globale è previsto in aumento di 4 Mt rispetto al mese scorso, grazie a una crescita delle richieste per usi alimentari, zootecnici e industriali. Questo squilibrio porta le scorte di fine stagione al livello più basso degli ultimi dieci anni, fissate a 576 Mt, con contrazioni significative per grano, mais, orzo e segale. Nei principali paesi esportatori, le riserve cumulativamente scendono a soli 135 Mt, segnando un calo del 5% rispetto all’anno precedente.
Nonostante un incremento previsto per colture come sorgo, avena e orzo, i cambiamenti anno su anno nelle principali produzioni cerealicole si mostrano modesti. Allo stesso tempo, i consumi mondiali raggiungeranno nuovi record grazie all’aumento simultaneo della domanda per alimentazione, zootecnia e industria.
La situazione appare differente per la soia, dove la produzione mondiale dovrebbe raggiungere un massimo storico di 419 Mt (+6% su base annua), trainata da raccolti abbondanti in tutte le principali regioni produttrici. Tuttavia, le scorte globali sono state ridotte di 4 Mt rispetto alle stime precedenti, a causa di minori riserve nei paesi esportatori chiave. Parallelamente, i consumi cresceranno a un nuovo picco, con un incremento degli scambi commerciali stimato dell’1%, raggiungendo 180 Mt.
Un quadro positivo emerge per il riso, con la produzione globale prevista a 535 Mt (+2%), trainata dall’espansione significativa in India, che include i raccolti kharif, rabi e estivi. Questa disponibilità abbondante spingerà i consumi verso un nuovo massimo storico, con un aumento anche delle scorte finali. Sul fronte del commercio, è previsto un incremento del 3% nella domanda globale, guidato soprattutto dalle richieste africane.
Sul versante dei legumi, la produzione globale di fave è attesa in calo per il 2024/25, con un conseguente declino nei consumi e nelle riserve. Anche gli scambi globali di legumi, tra cui ceci e lenticchie, subiranno una contrazione del 5%, attestandosi a 21,4 Mt. I volumi di piselli secchi, invece, rimarranno stabili intorno a 7 Mt.
Prospettive di mercato
L’indice IGC dei cereali e degli oli vegetali (GOI) è rimasto complessivamente stabile rispetto al mese scorso, ma con dinamiche contrastanti tra le diverse colture. I prezzi del grano sono scesi del 4% a causa di una maggiore pressione stagionale e miglioramenti climatici nell’emisfero australe, mentre il mais ha registrato un aumento del 3%, trainato da una domanda globale solida e da rialzi delle quotazioni in Brasile. Per il riso, l’abolizione delle restrizioni all’esportazione di riso bianco in India ha fatto scendere i prezzi del 5%. La soia, invece, ha visto un leggero incremento dell’1%, sostenuto principalmente da rialzi nei principali paesi produttori del Sud America.
In questo contesto, la combinazione di una produzione ridotta e di consumi crescenti pone il mercato globale in una posizione di crescente vulnerabilità. Le scorte in calo, specialmente nei paesi esportatori, sottolineano la necessità di strategie resilienti per gestire eventuali oscillazioni future nella domanda e nell’offerta.