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Ismea, settore zootecnico in lieve rialzo

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Registrato a giugno un lieve aumento dei prezzi dei prodotti zootecnici. In particolare, è cresciuto il prezzo di avicoli, conigli e suini, mentre è rimasto stabile quello di bovini e ovicaprini. È quanto emerge dall’Overview pubblicata dall’Ismea (Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare), che ogni settimana analizza l’andamento dei mercati agroalimentari. Secondo l’Istituto, a giugno l’«Indice dei prezzi agricoli alla produzione», attestatosi a 109 (base 2010=100), ha registrato un ulteriore flessione del 3,2% rispetto al mese di maggio e dell’1% rispetto a giugno 2014.

La tendenza negativa è stata rilevata anche dall’indice “core”, che esclude le componenti meno stabili del mercato (ortaggi e frutta fresca). L’indice, che si è fermato a quota 113,5 (2010=100), ha riportato uno 0,1 in più rispetto a maggio, ma ha registrato una contrazione del -5,1% rispetto al mese di giugno 2014.

Nello specifico, l’Ismea ha riscontrato un leggero aumento dei prezzi del comparto zootecnico (+0,4%). Piccoli progressi sono stati compiuti dai prodotti avicoli, da conigli e suini. Restano stazionari, invece, i prezzi dei lattiero-caseari. Calano, infine, i prezzi di bovini e ovicaprini.

Cedono 2 decimi di punto le quotazioni dei cereali. Negativa, inoltre, anche la variazione mensile dei prezzi di vini, semi oleosi e oli di oliva (rispettivamente -1,2%, -1,1% e -1%). Infine, l’Ismea conferma l’evoluzione negativa dei prezzi dei prodotti vegetali (-7,1% rispetto a maggio). Il calo congiunturale riflette soprattutto la flessione, fisiologica in questa fase stagionale, delle quotazioni di frutta (-19%) e ortaggi (-9,8%).

Su base annua, l’Istituto rileva che la flessione generale dell’indice resta ancorata alla dinamica deflativa del comparto zootecnico (-9,1% rispetto a giugno 2014), compensata solo parzialmente dai rincari dei prodotti vegetali (+8,8%). Diversi i fronti “caldi”: dagli oli d’oliva (+62,6%) agli ortaggi (+22,2%), con rincari altrettanto considerevoli per la frutta (+9,1%). Mantengono invece una tendenza negativa vini, semi oleosi e cereali.

 

Foto: Pixabay

n.c.