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Soia brasiliana: gli sviluppi dell’accordo tra produttori sudamericani e compratori europei

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Lo scorso gennaio, i produttori di soia del Brasile (Aprosoja-MT e Abiove) e i principali acquirenti del legume dell’Unione Europea (Fefac, Fediol e Idh) hanno firmato un protocollo diretto a sostenere la produzione responsabile della soia nel Paese sudamericano, e a favorirne il commercio nel mercato europeo. Per individuare le strategie più adatte ai fini dell’applicazione dell’accordo, il 6 e 7 aprile 2017 a San Paolo (Brasile) si è quindi tenuto un incontro del gruppo direttivo, durante il quale sono state illustrate le azioni messe in atto finora.

Aprosoja (l’associazione dei produttori di soia del Mato Grosso) ha informato i partner dei progressi compiuti da “Soja Plus”, un programma di gestione delle proprietà rurali destinato agli agricoltori di soia, che prende in considerazione aspetti finanziari, sociali e ambientali. Ha illustrato anche i risultati dell’attuazione del sistema “Geocloud (che permette di monitorare, in tempo reale, i sopralluoghi tecnici e di migliorare la condivisione dei dati con gli agricoltori) e del progetto “Referência” (che riguarda la gestione finanziaria delle proprietà e facilita l’integrazione del programma “Soja plus”). Infine, ha annunciato lo sviluppo di un progetto pilota nel Mato Grosso, che può vantare il sostegno finanziario e tecnico di Idh, volto a incentivare il recupero dei terreni degradati da parte degli agricoltori.

Abiove (l’associazione dei produttori brasiliani di olio vegetale) ha dichiarato di voler estendere l’applicazione del programma “Soja Plus” anche negli stati di Piauí, Maranhão e Goiás, e di voler ampliare l’area interessata dal progetto a Minas Gerais e a Bahia.

Idh (Sustainable Trade Initiative) ha affermato di voler stimolare l’attuazione di sistemi capaci di facilitare il collegamento tra la produzione sostenibile della soia e la sua rispettiva domanda di mercato. Ha informato dell’investimento di 400 milioni di dollari a favore del “World Economic Forum”, per fermare la deforestazione illegale nelle zone tropicali, facilitare la riforestazione e promuovere l’agricoltura. Infine, ha evidenziato l’importanza della strategia di sviluppo PCI (Produzir, Conservar e Incluir – Produce, Conserve & Include), diretta a contrastare il cambiamento climatico e ad attrarre nuovi investimenti nello stato del Mato Grosso, per poter attuare le miglior pratiche agricole.

Fefac (la federazione dei produttori europei di mangimi) ha annunciato di voler aumentare la produzione responsabile delle materie prime utilizzate nei mangimi. Inoltre, ha sottolineato i progressi compiuti dal programma di attuazione delle “Soy Sourcing Guidelines”, le linee guida pubblicate da Fefac, che descrivono i requisiti minimi, sociali e ambientali, previsti per la produzione responsabile della soia.

Fediol (la federazione europea dei produttori di alimenti proteici e di oli vegetali, dei titolari dei frantoi, dei raffinatori e degli imbottigliatori) ha, infine, evidenziato l’importanza d’informare le istituzioni europee sui progressi compiuti nella governance ambientale in Brasile, sia nel settore pubblico, sia in quello privato, soprattutto in relazione al nuovo Codice forestale.

 

Foto: Pixabay

redazione